"Il cammino fatale, incessante, spesso faticoso e febbrile che segue
l'umanità per raggiungere la conquista del progresso, è grandioso nel
suo risultato, visto nell'insieme, da lontano. Nella luce gloriosa che
l'accompagna dileguansi le irrequietudini, le avidità, l'egoismo, tutte
le passioni, tutti i vizi che si trasformano in virtù, tutte le
debolezze che aiutano l'immane lavoro, tutte le contraddizioni, dal cui
attrito sviluppasi la luce della verità. [...] Solo l'osservatore,
travolto anch'esso dalla fiumana, guardandosi attorno, ha il diritto di
interessarsi ai deboli che restano per via, ai fiacchi che si lasciano
sorpassare dall'onda per finire più presto, ai vinti che levano le
braccia disperate, e piegano il capo sotto il piede brutale dei
sopravvegnenti, i vincitori d'oggi, affrettati anch'essi, avidi
anch'essi d'arrivare, e che saranno sorpassati domani."
Verga non è tra i miei scrittori preferiti...
RispondiEliminaNemmeno tra i miei ma con gli orali in vista ho pensato di leggerlo per esserne più consapevole!
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