Per un paio di giorni
Nihal dimenticò tutto. Passava il tempo a curare Sennar, senza
preoccuparsi del fatto che le sue scarse capacità magiche non potessero
nulla contro quella ferita. Non c'erano più nemici fuori, non c'era
alcuna missione da compiere. Per lei il mondo iniziava e finiva nella grotta dove si trovavano".
"Nihal aveva paura di morire,proprio ora che aveva inparato a vivere,ma
quello era il suo detino.Recitò l'incantesimo del Volare e mentre si
lasciava trasportare dalla forza della magia,mentre sentiva la vita
fuggire,le ali nere che aveva sulla schiena si spiegarono al vento"
Tu hai paura di vivere. Ogni volta che scendi in campo speri
che arrivi un colpo di spada che ti sollevi dalla responsabilità di
affrontare la tua vita. Cosa credi, che ci voglia coraggio per morire?
Morire è facile. È vivere che richiede coraggio. Sei una codarda, Nihal.
Va bene. Parto con un ricordo di te che non mi abbandonerà. Torna a
vivere, Nihal. Fallo per te. O magari per fen che ora non c'è più e che
tu ami tanto. (Sennar)
''Che tatuaggio
vuoi?'' Chiese l'uomo, mentre le dava la schiena. [...] ''Due ali di
drago, una per spalla. Chiuse.'' ''Perchè chiuse?'' ''perchè quando sarà
il momento le spiegherò al vento e volerò via. Puoi girarti, ora.''
Prona sul tavolo, la schiena nuda, Nihal sentì l'uomo avvicinarsi e
passarle un panno caldo sulle spalle. Si accorse che il cuore le batteva
forte e si maledisse per quella stupida paura. Infine vide il coltello e
la punta già nera d'inchiostro. Strinse gli occhi e sentì la lama
inciderle la pelle...
''Anch'io ti voglio
bene, e ti voglio per me'' disse lei. Sennar le prese la testa fra le
mani e la baciò. Gli parve di fondersi con lei, dopo averlo desiderato
per tanto tempo... (Che tenerosi :3)
Ido guardò i suoi
occhi di brace. Non c'erano pietà nè dolore, in quello sguardo.
Soltanto rispetto, e un addio. Lo gnomo sorrise. [...] Sospirò, e fu per
l'ultima volta. Si, era un bel posto e un buon momento per morire. La
luce dissolse tutto...
Estrasse il
pugnale, lo tese davanti a sè. Amhal avvolse la sua mano nelle proprie, e
assieme strinsero la presa sull'elsa. I boccioli scattarono famelici,
affondando nella carne delle loro braccia. [...] Una bolla di luce si
staccò dalla fingura di San e si estese rapida, distruggendo ogni cosa
nel suo cammino. Tutto bruciava lungo il percorso, e scompariva nel
nulla. Finchè qualcosa non ne bloccò l'avanzata. Una luce rosata, calda,
che si irradiava tutto intorno. Partiva dal pugnale di Phenor e si
avvolse attorno a San...