
"Allora per la prima
volta ci siamo accorti che la nostra lingua manca di parole per
esprimere quest'offesa, la demolizione di un uomo. In un attimo, con
intuizione quasi profetica, la realtà ci si è rivelata: siamo
arrivati in fondo. Più giu di così non si può andare: condizione
umana più misera non c'è, e non è pensabile. Nulla è più nostro:
ci hanno tolto gli abiti, le scarpe, anche i capelli; se
parleremo, non ci ascolteranno, e se ci ascoltassero, non ci
capirebbero. Ci toglieranno anche il nome: e se vorremo
conservarlo, dovremo trovare in noi la forza di farlo, di fare sì
che dietro al nome, qualcosa ancora di noi, di noi quali
eravamo, rimanga"
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Saper di esser letta è per me fonte di gioia!